Beccaceci

Ricostruzione Post Sisma|Condominio Scedam

Il Condominio Scedam, gravemente danneggiato dal sisma del 2016 in Italia centrale, sarà demolito e ricostruito conformemente agli attuali standard di sicurezza sismica ed efficienza energetica.

L'edificio

Costruito a Teramo nel 1968, l’edificio ospita nove appartamenti su tre piani, con garage e cantine al piano terra. La struttura è in cemento armato con tamponature in laterizio e intonaco. I solai sono tradizionali in laterocemento, con una pianta a elevazione irregolare. Gli infissi variano per materiale e  uso di vetri singoli o doppi con intercapedine ad aria. Sono presenti serrande avvolgibili in PVC. Tutte le unità sono dotate di riscaldamento tradizionale a metano.

Criticità strutturali

L’analisi ha rivelato carenze strutturali, tra cui bassa duttilità dell’intera struttura, assenza di telai resistenti, tamponature sconnesse e plinti di fondazione sconnessi. La maggior parte dei pilastri, travi e nodi richiederebbero rinforzi significativi. Data l’impossibilità di migliorare sismicamente l’edificio, la decisione è stata la demolizione e la ricostruzione con struttura intelaiata in cemento armato e tamponature in mattoni Poroton.

Interventi Energetici: Dalla Classe G agli standard NZEB

L’edificio è scarsamente performante sotto il profilo energetico (gli appartamenti sono in classe F e G), e per migliorare l’efficienza saranno implementati interventi come l’isolamento delle tamponature e dei solai, l’installazione di infissi a taglio termico, e l’adozione di un sistema di riscaldamento a pannelli radianti e generazione ibrida. Un impianto fotovoltaico garantirà produzione autonoma di energia elettrica, permettendo il raggiungimento della classe energetica A4, Il nuovo fabbricato si avvicinerà agli standard NZEB: edifici con fabbisogno energetico quasi nullo o comunque molto basso.

Nuovo impianto di riscaldamento

Il sistema sarà basato su pannelli radianti a pavimento, garantendo notevole risparmio energetico e un comfort abitativo superiore, rispetto all’impianto preesistente con radiatori a parete. La pompa di calore e la caldaia a condensazione saranno i generatori principali, con regolazione climatica affidata a sonde esterne e termostati interni. L’edificio sarà inoltre dotato di un impianto fotovoltaico per la produzione autonoma di energia elettrica.