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NZEB: gli Edifici a Consumo Energetico Quasi Nullo

L’evoluzione dell’approccio alla crisi energetica degli anni Settanta, e al più recente tema ambientale introdotto con vigore nelle agende di governo comunitarie dall’Agenda 2030, hanno portato a un crescente interesse per l’efficienza energetica, culminato in edilizia nella definizione degli NZEB, ovvero edifici a fabbisogno energetico quasi nullo.

Si tratta di costruzioni a elevate prestazioni energetiche che puntano a massimizzare lo sfruttamento di fonti rinnovabili per ottenere consumi tendenti allo zero, ponendo così nuove sfide per progettisti e tecnici.

NZEB - rendering puramente indicativo

NZEB: un approccio innovativo all’edilizia

Gli NZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building, rappresentano una nuova frontiera nell’edilizia. Nascono per rispondere alla necessità di ridurre al minimo il fabbisogno energetico degli edifici, focalizzandosi sui principali fattori di consumo come riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, illuminazione e ventilazione.

Caratteristiche Chiave di un NZEB

Un edificio NZEB è progettato secondo principi di sostenibilità e con approccio bioclimatico. Deve essere correttamente orientato, ben isolato, alimentato da fonti rinnovabili e dotato di impianti tecnologicamente avanzati. La gestione dell’energia deve tenere conto delle stagioni, sfruttando al massimo il calore solare in inverno e adottando soluzioni per il raffrescamento passivo in estate.

Definizione di Edifici NZEB con Consumo di Energia Quasi Zero

In area UE lo sviluppo sostenibile è ormai al centro delle agende di governo, per garantire una gestione responsabile delle risorse presenti e future. Nel settore edilizio, la crescente enfasi sugli NZEB riflette l’impegno per un approccio costruttivo più sostenibile e consapevole.

La definizione di nZEB è presente nella Direttiva Europea 31/2010/UE recepita dal D.Lgs. 192 del 2005. L’apparato normativo individua nell’acronimo edifici ad altissima prestazione energetica, con fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, coperto in misura significativa da energia ricavata da fonti rinnovabili, prodotta in situ. Gli edifici “ad energia quasi zero” nZEB sono quindi immobili che consumano pochissima energia per riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione, illuminazione.

NZEB impianti ad alta efficienza energetica

Tecnologie e Competenze Progettuali

Le tecnologie e le competenze per progettare edifici ad energia quasi zero sono ben definite. Di seguito un elenco sintetico:

  • Seguire i principi della progettazione sostenibile e bioclimatica con un approccio integrato tra la componente architettonica ed ingegneristica.
  • Utilizzare software di simulazione dinamica per la progettazione energetica.
  • Realizzare edifici compatti e orientati in modo da ottimizzare l’influenza del Sole.
  • Utilizzare un involucro isolato e ombreggiato per evitare dispersioni di calore e surriscaldamento.
  • Adottare impianti che funzionano a bassa temperatura, come caldaie a condensazione e pompe di calore.
  • Installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come fotovoltaico e solare termico.
  • Monitorare costantemente i consumi energetici.

Logica progettuale

Un edificio nZEB deve vantare un eccellente isolamento termoacustico, utilizzare al meglio gli impianti solare e solare termico, e ricorrere quanto più possibile all’auto produzione di energia da fonti rinnovabili. Chi progetta un edificio deve minimizzare l’incidenza ed il costo di questi consumi:

  • Riscaldamento (in inverno)
  • Raffrescamento (in estate)
  • Produzione di acqua calda sanitaria
  • Energia elettrica necessaria al funzionamento degli elettrodomestici e degli impianti di illuminazione
  • Ventilazione per il corretto ricambio d’aria

In Italia, considerando il patrimonio edilizio esistente (costituito in gran parte da edifici senza spiccate doti di risparmio energetico), il consumo per riscaldamento e acqua calda varia attualmente tra i 200 ed i 400 kWh/mq anno. Gli edifici nZEB devono garantire prestazioni di gran lunga superiori, arrivando anche a valori di 30 kWh/mq anno.

 

NZEB - vantaggi

Trasformare strutture tradizionali in Edifici a Energia Quasi Zero

La trasformazione di un edificio esistente in NZEB comporta numerosi vantaggi. Attraverso interventi di riqualificazione mirati, un’abitazione può passare da un alto consumo energetico a una classe energetica elevata, contribuendo significativamente al risparmio in bolletta e alla riduzione di emissioni inquinanti e climalteranti.

Normative e Obblighi per gli NZEB in Italia

In Italia, l’introduzione dell’obbligo NZEB per nuove costruzioni e ristrutturazioni è regolamentata dal D.Lgs 48/2020, recependo la Direttiva Europea 844 (EPBD III). Dal 1° gennaio 2021, tutti i nuovi edifici devono conformarsi a queste disposizioni, promuovendo uno sviluppo sostenibile nel settore edilizio. Gli nZEB sono quindi edifici pensati per ottenere una sensibile riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale.

Il Ruolo di Norme Locali e Certificazioni

A livello locale, iniziative come il Piano d’Azione per gli Edifici a Energia Quasi Zero (PANZEB) in Italia hanno contribuito a definire standard e protocolli. Certificazioni come CasaClima e PassivHaus promuovono ulteriormente l’efficienza energetica nelle costruzioni.

Le Caratteristiche di un NZEB: Parametri e Indicatori

Non esiste una regola univoca per la costruzione di un NZEB, ma la normativa fornisce parametri chiave, come il coefficiente medio globale di scambio termico e l’indice di prestazione energetica globale dell’edificio. L’ENEA ha istituito l’Osservatorio Nazionale degli Edifici a Energia Quasi Zero nel 2018, fornendo dati sulle tecnologie utilizzate e gli standard raggiunti. Questa iniziativa contribuisce a monitorare e promuovere l’adozione di tecnologie innovative nel settore.

 

Gestione di un Edificio nZEB

L’amministrazione condominiale di edifici ad alta efficienza energetica richiede particolari competenze tecniche e gestionali. Anche il più esperto degli amministratori sarà chiamato ad aggiornarsi. Gli edifici NZEB sono progettati per garantire il massimo confort abitativo con il minimo dei consumi. Tuttavia, un approccio sbagliato o un uso irresponsabile possono vanificare ogni sforzo. I condòmini vanno informati e seguiti. Non è raro trovarsi con singoli condòmini convinti di non spendere nulla che sprecano l’energia prodotta dall’impianto vanificando gli sforzi della comunità.

Ad esempio, utilizzare i grandi elettrodomestici (come la lavatrice e l’asciugatrice), fare la doccia o accendere il raffrescamento durante le ore diurne di giorno ha un impatto sulla bolletta molto inferiore che di notte. Un unico impianto, centralizzato e alimentato da energia elettrica, ben gestito e amministrato, permette vantaggi e risparmi per tutti.

Sarà compito dell’amministratore di condominio avvalersi di sistemi di monitoraggio e contabilizzazione che leggono i consumi costantemente durante il giorno, così da incentivare i condòmini all’utilizzo responsabile delle tecnologie a disposizione.

Inoltre, in questo contesto, l’amministratore ha il compito di garantire la manutenzione degli impianti a fonte rinnovabile e di gestire i rapporti con l’ente che fornisce l’energia elettrica.

 

Conclusioni e situazione in Italia

Gli edifici a energia quasi zero rappresentano una tappa fondamentale verso la sostenibilità nel settore edilizio. Con normative sempre più stringenti e una crescente consapevolezza ambientale, il futuro delle costruzioni si orienta verso edifici che non solo risparmiano energia ma contribuiscono attivamente a ridurre l’impatto ambientale.

In Italia si osservano timidi progressi nel settore degli edifici ad energia quasi zero. Nonostante i segnali di crescita, solo lo 0,5% degli attestati di prestazione energetica emessi tra il 2015 e il 2022 soddisfa i requisiti NZEB dell’Unione Europea introdotti nel 2010.

Il Rapporto sulla Certificazione Energetica degli Edifici 2023, redatto da ENEA e CTI, analizza le certificazioni relative agli edifici ad energia quasi zero. Emergono dati dal Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) che evidenziano una crescita delle classi energetiche virtuose, ma la maggioranza degli immobili italiani rimane nelle classi peggiori.

Il SIAPE registra 17.408 APE con spunta NZEB: meno dello 0,5% del totale emesso tra il 2015 e il 2022. Nonostante una lenta crescita dal 2018, nel 2022, l’attestazione NZEB copre meno dell’1% del patrimonio certificato, anche se oltre il 50% dei certificati è del 2022.

A livello territoriale, l’Emilia-Romagna (26,7%), la Puglia (20,2%), e la Lombardia (16,8%) mostrano la maggiore incidenza percentuale di APE con spunta NZEB. Lazio e Piemonte seguono rispettivamente con l’8,8% e il 6,5%.

NZEB in edilizia pubblica: il Polo dell’Infanzia di Fara Gera d’Adda

Un esempio significativo di edificio a energia quasi zero NZEB è rappresentato dal Nuovo Polo dell’Infanzia di Fara Gera d’Adda, i cui lavori saranno formalmente avviati da una manifestazione celebrativa a cura dalle istituzioni del territorio, a testimonianza dell’importanza e dell’impatto che la realizzazione avrà sul tessuto sociale.

 

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