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Case Green, è legge. Non senza dubbi

Il Consiglio Ecofin ha concluso il lungo iter della cd direttiva Case Green sulla performance energetica degli edifici, con l’approvazione finale avvenuta oggi, 12 aprile. Il compromesso tra Parlamento e Consiglio, supportato dalla Commissione, prevede un piano massiccio di ristrutturazione energetica, con obiettivi di riduzione del consumo energetico entro il 2030 e il 2035, e zero emissioni entro il 2050. Gli Stati membri avranno flessibilità nel decidere su quali edifici concentrarsi e saranno incoraggiati a favorire il rinnovo degli edifici più energivori.

Nuovi edifici dovranno rispettare standard più alti di efficienza energetica, con l’obbligo di emissioni zero a partire dal 2030. Si prevede anche l’adozione progressiva di pannelli solari su nuovi edifici pubblici e non residenziali entro lo stesso anno. I Paesi UE dovranno ristrutturare una parte degli edifici non residenziali entro il 2030-2033.

Case Green, l’impatto sull’Italia

L’Italia si trova di fronte alla sfida di efficientare il suo parco immobiliare, che si presenta datato e ancora non così efficiente sul piano energetico, nonostante i significativi passi in avanti compiuti grazie al Superbonus.
Grazie ai bonus edilizi, il nostro Paese ha già riqualificato 460.000 edifici, ma il numero preciso di immobili su cui intervenire non è ancora ben definito. Si stimano circa 5 milioni di edifici privati e oltre 500.000 edifici pubblici da riqualificare. Gli interventi richiesti dalla direttiva Case Green coinvolgono la ristrutturazione di unità con bassa efficienza energetica, con una significativa riduzione dei consumi energetici come obiettivo principale.

Sfide e dubbi su finanziamenti e implementazione

A oggi mancano dettagli su un piano di incentivi governativi. La revisione dei bonus edilizi è cruciale per sostenere questo processo, ma la questione dei fondi è ancora irrisolta. Nel valutare se gli strumenti attuali siano sufficienti, Confedilizia auspica un fondo ad hoc, da ottenere attraverso una modifica della direttiva Case Green, per garantire migliori condizioni e risorse per l’Italia.

Conclusioni

In assenza di una programmazione chiara e di lungo termine, l’Italia si troverà di fronte a una serie di sfide nell’attuazione della direttiva, che richiede un impegno concreto per affrontare le necessità di riqualificazione energetica degli edifici residenziali e garantire una transizione equilibrata verso un’edilizia più sostenibile. Rimane da sciogliere l’importante nodo sui fondi con cui poter realizzare quanto previsto dalla cd direttiva Case Green.

 

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